LA CINA E IL SUO CONCETTO DI ‘LIBERTA”

Ho un visto I semi-permanente  sul mio passaporto, per svolgere l’attività di giornalista negli Stati Uniti.

Arrivo in Cina, per la seconda volta in meno di un anno. 

Nella prima occasione era obbligatorio il visto consolare, da dicembre del 2023, non serve più. 

Si può sbarcare in Cina, senza visto, e starci al massimo per due settimane. 

Una vera e propria ‘libertà’ per la Cina. 

Chi conosce il Paese sa che questa è una decisone ‘forte’ per Pechino, che ha deciso di aprirsi ai turisti, agli affari, al resto del mondo. 

Anche se gli Usa rappresentano sempre e comunque un ‘problemino’. 

Infatti, una pseudo ‘italiana-americana’ che gira per le vie di Shanghai, prende i loro taxi, fa domande, intervista, va in fiera: è una rarità e come tale, sotto lo sguardo attento di molti. 

Anche solo per la curiosità che desta la faccenda.

Ecco che, l’attenzione diventa ostilità nei confronti di quel ‘diverso’ che sembra proprio una ‘americana’, in giro per la Cina, da sola!

Noto quasi rabbia nei miei confronti. Mi chiedo cosa innervosisca i più.

E finalmente capisco, dopo avere chiacchierato a lungo con Coco, una donna ingegnere cinese che, parlando inglese (per loro una rarità) mi ha tolto dai pasticci: il tassista (pseudo Uber cinese) mi ha portato alla fiera sbagliata (ce ne erano almeno 5 in corso a Shanghai nello stesso giorno, e di simile argomento), ed internet non è così scontato che funzioni, per chiamarne un altro. 

Una VPN non garantisce nulla. 

Internet va per mera fortuna o perché non si sa, il collegamento anche wi-fi è una specie di terno al lotto, anche con una VPN installata potente e a pagamento.

Alipay, WeChat: senza non vai da nessuna parte. Non compri nulla. Non decidi nulla. Non puoi spendere i tuoi soldi. Non mangi, non bevi, non dormi.

Altro che carte di credito o il nostro whatsapp!

Ebbene, cosa innervosiva così tanto i cinesi? 

La libertà. 

La libertà di una donna occidentale. 

Quella libertà che al popolo cinese manca. 

E gli Stati Uniti hanno come simbolo proprio la Statua della Libertà. 

Anche se questo è tutt’altro argomento, pieno di contraddizioni. 

Presto un reportage economico e di attualità di Ti Lancio, con numeri, dati, riscontri sulla Cina, e Shanghai (40 milioni di abitanti la città metropolitana; in Italia siamo poco meno di 60 milioni). 

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *