IL SUD ITALIA: UN POTENZIALE ECONOMICO ANCORA DA SVILUPPARE

Ti Lancio inaugura una serie di inchieste e reportage dal Sud Italia, partiamo da Sorrento – Napoli, dalla Costiera Amalfitana con il noto imprenditore campano, Nino Apreda (nella foto).
Stiamo parlando di uno dei luoghi più belli al mondo, meta di turismo da ogni parte del pianeta, non ultima Madonna che ha scelto il nostro Meridione per festeggiare il suo ultimo compleanno.
C’è una proiezione, pubblicata nell’ultimo rapporto dello Svimez, che fotografa il presente e il futuro del Mezzogiorno. Da qui al 2080 la popolazione a Sud del Lazio scenderà di 8 milioni di residenti: il Meridione avrà quindi quasi la metà degli abitanti di oggi. Negli ultimi venti anni, invece, i residenti in meno sono già stati 1,1 milioni. L’esodo dalle regioni più povere d’Italia, e tra le più povere d’Europa, avrà quindi una accelerazione tre volte maggiore negli anni a venire. L’Europa aveva chiesto di fermare questo esodo attraverso la più grande occasione d’investimenti pubblici dal Dopoguerra: il Piano nazionale di ripresa e resilienza, con oltre 215 miliardi di euro che dovevano in gran parte “rammendare” il Paese.
«Con 1,3 presenze per abitante, il Mezzogiorno si colloca all’ultimo posto tra i principali paesi Ocse, con un notevole gap rispetto sia al gruppo dei paesi più piccoli (Malta, l’Austria e la Grecia), sia ai paesi di più grandi dimensioni (Spagna, Francia e Germania)», si legge in un dossier Svimez su dati Istat: «Il numero di presenze turistiche per abitante del Mezzogiorno è pari a meno della metà del dato medio delle regioni centrosettentrionali (8,9). E le regioni meridionali stanno incontrando maggiori difficoltà a recuperare il calo delle presenze subito nel 2020: il gap risulta infatti pari al – 8,0% nel Sud, contro il -5,1% del Centro-Nord».
Ancora molto è da fare, con potenzialità incredibili.
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