Dalle Cime Appenniniche all’impegno globale: Paolo Storchi e il sogno – divenuto realtà – di un’Università in Madagascar

Campagnola (Reggio Emilia) 11 giugno 2025  – Il nome Storchi a Reggio Emilia evoca immediatamente l’eco dell’imprenditoria di successo, legato alla figura del noto Fabio Storchi . Ma l’eredità non è solo economica; è anche un retaggio di valori, di passione e di impegno che si riflette appieno nella figura del figlio, Paolo Storchi . Lontano dai riflettori della grande industria, Paolo incarna un profilo poliedrico: un profondo amore per la montagna , un’attiva militanza nel CAI di Novellara e, soprattutto, un’anima votata a un ambizioso progetto di cooperazione internazionale: la realizzazione di un’università nel Sud del Madagascar .

La montagna, per Paolo, non è solo uno svago, ma una vera e propria maestra di vita. Un ambiente che richiede disciplina, resilienza e una visione chiara degli obiettivi, tutte qualità che sembrano guidarlo anche nelle sue iniziative più complesse. La sua appartenenza al Club Alpino Italiano di Novellara non è un semplice tesseramento, ma un’espressione di un legame profondo con la natura e con la comunità, un trait d’union con i valori di solidarietà e di aiuto reciproco che spesso si respirano in quota.

Ma è nel cuore del Madagascar , in una delle sue regioni più remote e bisognose, che la visione di Paolo Storchi si manifesta con maggiore impatto. Qui, sta dedicando energie e risorse a un progetto straordinario: la costruzione di un’università con il progetto Alba, guidato ed ideato dal missionario sassolese (Modena), Luca Fornaciari, inviato dalla Diocesi di Reggio Emilia.

 Un’iniziativa che va ben oltre la semplice filantropia, mirando a creare un’opportunità di sviluppo a lungo termine per le giovani generazioni malgasce, offrendo loro l’accesso a un’istruzione superiore che in quelle zone è spesso un miraggio.

Il Sud del Madagascar è una regione che affronta sfide immense, dalla povertà estrema alla scarsità di risorse, aggravata spesso dai cambiamenti climatici. In un contesto così difficile, la creazione di un’istituzione universitaria rappresenta un faro di speranza, un catalizzatore per la crescita intellettuale, sociale ed economica. Si tratta di un investimento nel capitale umano, un gesto che riconosce il potenziale inespresso di migliaia di giovani desiderosi di imparare e di costruire un futuro migliore per sé e per le loro comunità.

Il progetto di Paolo Storchi è un esempio lampante di come l’impegno individuale, radicato in valori solidi e supportato da una visione globale, possa fare la differenza. L’amore per la montagna, con la sua simbologia di superamento delle difficoltà e di raggiungimento delle vette, sembra rispecchiare perfettamente l’arduo, ma gratificante, percorso di chi decide di investire nel futuro di una nazione lontana.

In un’epoca in cui spesso si cerca il profitto immediato, la scelta di Paolo Storchi di dedicarsi a un progetto così impegnativo e disinteressato nel cuore dell’Africa è un messaggio potente. È la dimostrazione che l’eredità più grande non è solo ciò che si accumula, ma ciò che si costruisce e si dona agli altri. Il figlio dell’imprenditore, l’amante della montagna, il membro del CAI di Novellara, sta tracciando un sentiero nuovo, un’ascesa che, invece di culminare su una vetta fisica, punta a elevare il futuro di un’intera regione.

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