LA METALMECCANICA ITALIANA GUARDA AL FUTURO, NEL SOLCO DEL PASSATO, MA CON SFIDE DA COGLIERE E VINCERE. LE VOCI DI BETTINI, STORCHI, GIOVETTI, SALDA E RAILZ
La metalmeccanica italiana è pronta a nuove sfide. In un momento cruciale per il settore, segnato dal recente insediamento di Simone Bettini come nuovo presidente di Federmeccanica, l’assemblea generale di Torino ha tracciato la rotta futura, mettendo al centro la continuità dei valori. L’elezione all’unanimità di Simone Bettini alla presidenza di Federmeccanica inaugura una fase significativa per la Federazione dell’industria metalmeccanica e meccatronica italiana. A fare da ponte tra il passato e il futuro è stato l’intervento di Fabio Storchi, past president e firmatario dello storico contratto del 2016. Storchi ha delineato una visione pienamente in sintonia con i principi del neo-eletto presidente, sottolineando l’importanza della continuità di impostazione e dei valori di riferimento: ”il rinnovo del contratto della metalmeccanica deve avvenire alla stregua della continuità con il passato”, valorizzando stabilità ed esperienza. Per l’ex presidente, la chiave è avere una chiara visione: “È importante sapere dove andare, avere una missione da raggiungere e puntare con tutte le forze all’obiettivo”. Questa visione si estende all’eccellenza, alla internazionalizzazione ed alla flessibilità.In questo contesto, la Vimi Fasteners di Novellara (Re) produttore mondiale di organi di fissaggio, si pone come baluardo di riferimento, dimostrando una prontezza di reazione alle richieste dei mercati e una qualità intrinseca dei suoi prodotti, che la rendono un esempio virtuoso per l’intero comparto, così come per: la Rosss Spa di Scarperia (Firenze), la Cms Spa di Marano sul Panaro (Modena), la Trenton (Frassinoro, Modena) ed Eurolls (Udine). Questa bussola strategica deve essere accompagnata da una profonda consapevolezza dell’importanza delle relazioni umane, sia all’interno che all’esterno dell’azienda. Bettini ha affermato che: “servirà tempo per il contratto, ma l’impegno è forte e determinante per tutto il comparto”. Un settore dove, secondo Elena Salda ceo di Cms, storica azienda metalmeccanica: “La presenza femminile è ancora limitata, non certo per mancanza di talento, ma per una serie di ostacoli culturali, strutturali e organizzativi. In un mercato globale altamente competitivo, le aziende di successo sono quelle che sanno attrarre e valorizzare i migliori talenti, senza distinzione di sesso”. Giovetti, ceo di Trenton: “Non mi interessa se un ingegnere è uomo o donna, giovane o meno giovane. Mi interessa che sia brillante, che porti soluzioni innovative e che sia in grado di lavorare in squadra. Il genere è una variabile irrilevante di fronte alla capacità di generare valore”. Renato Railz, presidente della multinazionale Eurolls, riflette invece sul valore della metalmeccanica italiana che è: “Un pilastro fondamentale dell’economia del Paese, un patrimonio di eccellenza e innovazione che continua a ispirare le economie emergenti di tutto il mondo. La sua vivacità, fantasia e genialità la rendono un attore di primo piano nello scenario globale’.
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