“Domus Santa Marta, la normalità in Vaticano: il racconto dalla ‘a casa’ di Bergoglio”
Una testimonianza unica: vivere la quotidianità del Pontefice nella dimora che ha rivoluzionato il Vaticano. Dalla semplicità di Bergoglio all’avvento del primo Papa americano. Ho avuto il privilegio incredibile di varcare la soglia della Domus Sanctae Marthae in Vaticano e di viverci per due giorni, ripercorrendo i passi e l’esistenza di Papa Francesco. Non è stata solo una permanenza, ma un’immersione nella quotidianità e nell’umanità che Jorge Mario Bergoglio ha voluto imporre alla Chiesa, rifiutando la maestosità del Palazzo Apostolico per la semplicità di un residence.

La Domus, concepita per ospitare i cardinali durante il Conclave, è diventata, dal 2013, la residenza stabile del Pontefice. Un gesto che ha subito delineato l’impronta del suo papato: vicinanza, umiltà e rifiuto della solitudine.

Le Guardie Svizzere, con la loro immancabile eleganza e cortesia, rappresentano il primo, rassicurante contatto. Poi un insignificante oggetto: la chiave della stanza. Una chiave che, tra gli addetti ai lavori, si dice sia la “chiave del Paradiso”. Perché? Perché ti permette di muoverti in alcune aree riservate del Vaticano, al di fuori delle rotte turistiche, senza che nessuno ti chieda nulla. È un lasciapassare silenzioso in un luogo sacro e misterioso.

Ogni mattina, Papa Francesco celebrava la Messa in privato nella cappella della Domus, un luogo che ho avuto modo di visitare, respirando quel senso di profonda spiritualità e routine quotidiana che rendeva il suo pontificato indimenticabile e incredibilmente umano.
Il momento è di storica transizione. La Chiesa ha da poco salutato l’era di Papa Francesco ed è entrata in una nuova fase con l’elezione del primo Papa americano, Robert Francis Prevost, che ha scelto il nome di Leone XIV.
Se Papa Francesco ha rappresentato l’apertura al mondo e la semplicità, l’avvento di un Pontefice statunitense, per di più a capo di una Chiesa sempre più globale, ha già innescato una visibile reazione.

Il cambio della guardia in Vaticano sembra aver amplificato il flusso turistico Oltreoceano. Lo confermano in modo eloquente alcuni titolari dei servizi di noleggio con conducente (NCC) della capitale: “Non abbiamo mai visto così tanti americani. Le richieste per transfer da Fiumicino, tour privati e servizi a ore sono triplicate negli ultimi mesi. C’è una curiosità palpabile per questo nuovo, storico pontificato,” mi ha rivelato uno di loro.
L’eredità di Papa Francesco, fatta di semplicità e di una porta lasciata aperta a Santa Marta, si fonde oggi con l’energia e l’interesse globale suscitato dal suo successore americano. Un’esperienza a Domus Santa Marta non è solo un ricordo personale, ma un punto di osservazione privilegiato sulla storia che, in Vaticano e a Roma, continua a scriversi ad un ritmo inarrestabile.

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